giovedì 2 febbraio 2012

Il dibattito politico in Facebook: Anna Finocchiaro

In due righe
Analizzo tre forum della bacheca Facebook di Anna Finocchiaro. Bassa quantità, bassissima qualità, fallimento comunicativo. Ma la Senatrice, se non se l'è cercata, non l'ha evitata.


I numeri del dibattito
I post che ho considerato sono:
•    Niente giochini sulla legge elettorale, va cambiata subito (22 gennaio 2012, h. 13,12);
•    Dimissioni in bianco: sono ancora una nostra battaglia. Aggira art.18, che per noi non è in discussione, né discutibile (23 gennaio 2012, h. 12,10);
•    L'incontro di oggi sul lavoro rappresenta un primo passo. Riforma per giovani, donne e più ammortizzatori sociali (23 gennaio 2012, h. 18,13).

Il dibattito avvenuto entro il 24 gennaio alle ore 12,30 presenta i valori seguenti (per valutarli in termini quantitativi, è utile riferire che le persone che si sono iscritte agli aggiornamenti del profilo di Anna Finocchiaro sono 28.710):
•    Niente giochini: 50 commenti (più 365 like e 75 condivisioni)
•    Dimissioni in bianco: 33 commenti (più 155 like e 49 condivisioni)
•    L'incontro di oggi: 17 commenti (più 127 like e 49 condivisioni)

Di questi 100 commenti, 97 si riferiscono ai temi proposti da Anna Finocchiaro, e solo tre a un commento formulato da un altro partecipante. A questi tre va aggiunto l'unico intervento di Anna Finocchiaro, che replica a un partecipante.

Non considero nell'analisi i like e le condivisioni, che pure hanno un valore. Certamente i like esprimono assenso; meno certamente positive le condivisioni (chi condivide può aggiungere un messaggio critico).


Pertinenza
Rispetto ai temi che i tre post pongono, le risposte pertinenti, cioè che accettano i termini della conversazione e che propongono dei contenuti pertinenti, sono in tutto 13: 7 per Niente giochini; 5 per Dimissioni in bianco; 1 per L'incontro di oggi. Tre esempi da Niente giochini:
1.    non solo niente giochini ma neanche INCIUCI
2.    una "bella" legge all'americana, dove i due partiti di maggioranza si dividano la torta senza lasciare spazi ad altre voci fuori dal coro?
3.    concordo pienamente con quanto affermato da Anna Finocchiaro,con l'occasione intendo ribadire l'inderogabile esigenza di dare la possibilità agli elettori di poter scegliere autonomamente i propri rappresentanti


Cortesia
Anna Finocchiaro può contare su 39 interlocutori cortesi (21, 14 e 4), che accettano i termini della conversazione. Costoro, però non aggiungono contenuti pertinenti.

Alcuni introducono altri argomenti (andando fuori tema) o discutono dei sottotemi evocati nei post della Finocchiaro (perdendo di vista il tema centrale): 5 in Niente giochini; 9 in Dimissioni in bianco; 2 in L'incontro di oggi. Tre esempi da Dimissioni in bianco:
4.    anna, non ascoltare ciò che SEL ieri ha detto al congresso nazionale .... lascia pure che Belisario & c. vadano pure a sx, voi avete un grande programma che io condivido pienamente, se bisogna stringer i denti per il bene della nazione da contribuente io dico siiiiii senza se e senza ma avanti con Monti, per creare un forte PD capace di dar veramente sicurezza alla nazione, che sia d'aiuto a quelle veritiere fasce sociali che adesso piangono, e han paura che siano nuovamente abbandonate da coloro che amministrano la crescita e il benessere genuino, non fittizzio di Mercedes, villini, jacht, e soldi spediti in paradisi fiscali. Se potessi dare ancora tanto all'Italia, aiuterei fino a sfinirmi. Vai Anna, vai Pierluigi, avanti con Mario, per una nuova Italia!
5.    tutti i parlamentari corrotti si devono dimettere, e tutti quelli oltre i 70 anni anche, basta vogliamo giovani e puliti onesti e spero che rimettono in piedi l'Italia, non ne possiamo più di imbroglioni ladri e fannulloni
6.    ci manca solo che diamo la possibilità di licenziare perchè uno non è simpatico al capo. L'art. 18 è frutto di lotte epocali per il diritto e la democrazia dei lavoratori che ha dato libertà e dignità al lavoratore. Quindi al di la degli slogan non si tocca per quanto su espresso.

Altri esprimono un semplice assenso o un incoraggiamento generico ecc.: 16 in Niente giochini; 5 in Dimissioni in bianco; 2 in L'incontro di oggi. Un esempio per ognuno dei post:
•    coraggio.....bisogna veramente cambiare....
•    Senatore Anna Finocchiaro, così sei una di noi !!!!!!!!!!!
•    mi piacerebbe


Sospetto
Diciassette partecipanti (11, 6, e nessuno in L'incontro di oggi) esprimono invece sospetto, diffidenza, sfiducia, e lo dimostrano evitando di entrare in tema e approfittando dell'occasione per comunicare un malessere profondo. Tre esempi da Niente giochini:
•    Niente giochini nemmeno sulle Primarie
•    spero che comprendiate di rinunciare ai vostri privilegi, iniziate a farci eleggere i nostri rappresentanti
•    Penso, cara Anna, che oramai questa classe politica sia inadeguata alle esigenze del mondo moderno. Se cominciate col dire che la riforma elettorale sia il toccasana del nostro paese è meglio che togliate le tende! Il popolo crede che voi siate fin troppo compromessi per portare avanti idee e comportamenti nuovi ! Fate il solito gioco delle parti che ormai non incanta più la gente! Abbiamo bisogno di ritrovare l'onore, l'onestà, l'etica a tutti i livelli e in special modo nella politica, valori che si possono ritrovare attraverso una rivoluzione culturale e non credo che voi possiate farla. Siete troppo adusi a compromessi per poter proporre qualcosa del genere. Se amate davvero l'Italia dovete sacrificarvi andando via dal potere che avete adoperato non come servizio alla collettività !!!!!!

Tre esempi da Dimissioni in bianco:
•    Finalmente una cosa si sinistra
•    Sono d'accordo, penso, però che tutti i parlamentari abbiano serie responsabilità. Nessuno di loro ha avuto dil coraggio di rinunciare, nemmeno in piccola parte, ai numerosi privilegi che hanno operato una profonda disuguaglianza con il resto degli italiani. Per quanto mi riguarda, il venire a conoscenza dei priivilegi della CASTA mi ha disgustato a tal punto che nutro nei confronti di parlamentari, senatori e loro entourage una profonda e enesauribile DISISTIMA
•    la fiom e suoi iscritti sono stati privati di una cosa semlpice semplice il diritto di esistere pur non essendo in accordo con marchionne le sembra giusto?? il pd mio ex partito non a mosso un dito


Contropartecipanti
Ventotto partecipanti (11, 6, 11) sono... contropartecipanti, cioè si inseriscono nel dibattito senza entrare in tema o entrandoci ma sempre e solo con lo scopo di sfogare un sentimento di frustrazione, di aggressività.

Tre esempi da Niente giochini:
7.    CIAO ANNA;;;I GIOCHINI SI FANNO SOLO A LETTO.
8.    si perchè se non la cambiate dopo avere vanificato un milione di firme ci incazziamo davvero
9.    PRIMA DI TUTTO DOVETE TAGLIARE I VOSTRI STIPENDI, MA NON VI VERGOGNATE MAI?

Tre esempi da Dimissioni in bianco:
10.    I diktat non portano da nessuna parte
11.    bla bla bla......
12.    ma quale discontinuità se siete sempre pappa e ciccia...sottobanco avete formato una maggioranza a 3....che roba...fino ad un paio di mesi fa si scannavano......ese ne dicevano di tutti i colori.....w l'Italia dei trasformismi.....

Tre esempi dall'Incontro di oggi:
13.    Allora Anna quali sono le novità...a proposito visto che parlate sempre di giovani e donne vuol dire che in Italia tutti i padri di famiglia lavorano e non ci sono problemi e io che mi preoccupavo
14.    siga Finocchiaro cosa pensate di fare col le persone che 53/54/55anni hanno perso il lavoro ??????? si ricorda la riforma delle pensioni che avete approvato?????? bene tutte queste persone le uccidiamo ?????? faceci sapere dirigenti del PD
15.    fateci andare in pensione e date lavoro ai giovani ma gia i nostri giovani non posso sporcarsi le mani a lavorare poverini generazione di bighelloni e drogati


Il fallimento comunicativo
Su 100 partecipanti, 13 intervengono in modo pertinente, 39 in modo cortese ma fuori tema, 17 in modo sfiduciato e 28 a gamba tesa. Il dibattito è pressoché nullo tra i partecipanti, che si riferiscono direttamente alla Finocchiaro e ai suoi temi, secondo il modello 'molti a uno'.

Naturalmente, tutti gli interventi possono risultare, in termini politici, utili ad Anna Finocchiaro, alla quale forse preme di più ricavare da Facebook il polso della situazione che non qualche buona idea.

Tuttavia, in termini di comunicazione, questi tre dibattiti (che non sono necessariamente rappresentativi di tutti i dibattiti sulla sua bacheca) negano che lo strumento Facebook sia molto utile ad Anna Finocchiaro. Ma la Finocchiaro ha qualche responsabilità di questo quasi completo fallimento?


I contenuti dei tre post di Anna Finocchiaro
La principale caratteristica comune ai tre post è l'assenza di inviti alla discussione. Che sia possibile discutere, è nella natura di Facebook. Ma Anna Finocchiaro non lo chiede, non lo suggerisce, non lo stimola, anzi, per come struttura e scrive i tre post, non sembra minimamente interessata non dico alle opinioni ma addirittura al fatto che vengano espresse. I post, infatti, contengono:
1.    assiomi (E' evidente che la riforma della legge elettorale si inserisce in un quadro più' ampio di riforma degli assetti istituzionali [...].Su questo siamo tutti d'accordo);
2.    rivendicazioni di coerenza, di lungimiranza (La questione delle dimissioni in bianco non è tornata al centro dell’attenzione, perché per il Pd c’è sempre stata);
3.    notifiche (lavoreremo alla Camera e al Senato, con i presidenti dei due rami del Parlamento per trovare il modo di affrontare una riformadelle istituzioni complessiva;
4.    insinuazioni (Ma deve essere chiaro, e il Pd  lo ha detto forte ieri dalla sua Assemblea Nazionale, che bisogna al più presto sanare la ferita inferta al nostro sistema dal Porcellum);
5.    accuse (Perché il centrodestra dovrebbe dire sì oggi quando ha detto no fino a ieri? Perché potrebbe cominciare a vergognarsi se non lo facesse e a far crescere il senso di vergogna sarebbe quel sentimento di indignazione che sta crescendo tra gli uomini e le donne di questo Paese)
6.    soluzioni (Lo strumento c’è, è quello sperimentato nel 2006 dal governo Prodi).

In sintesi, i post di Anna Finocchiaro sono zeppi di tesi, pochissime delle quali argomentate, e poco.  Più che testi, sono indici. Ogni titolo dell'indice meriterebbe un post, con i suoi dati e i suoi argomenti. Ci sarebbe il campo per discutere, in questo caso. Ma come si fa a discutere un indice?


La logica ambigua della giustapposizione
Dal punto di vista dell'organizzazione delle informazioni, predominano le giustapposizioni, cioè frasi separate (e collegate) dal punto fermo e non, per esempio, da congiunzioni (Questa e' la priorita'. Quando il Porcellum fu votato non ci si preoccupo' di tutto il resto.  Siamo i primi a sapere che e' necessario agire con equilibrio e rispetto del sistema, ma tutti i partiti oggi dicono che la legge elettorale va cambiata. In Parlamento ora le forze politiche dovranno dimostrare la loro sincerita'.  Non possiamo permetterci più' ritardi e rinvii, nemmeno in nome di una pur giusta esigenza di riformare tutto il sistema. Di fronte all'opinione pubblica non e' più' tempo di giochini).
Con la giustapposizione, il rapporto logico tra due frasi è implicito, cioè deve essere ricostruito dal lettore, il quale può a volte interpretare a modo suo. La giustapposizione è dunque un'ottima strategia di ambiguità.


Gli ambigui referenti delle persone del verbo
Un'altra caratteristica che non so quanto consapevolmente genera parecchia ambiguità è la scelta della persona del verbo. Anna Finocchiaro usa l'io, la terza persona, il noi, e l'impersonale.

L'io è chiaro, ma si trova solo in Dimissioni in bianco.
   
Nell'Incontro di oggi si trova il noi, che significa 'noi parlamentari del PD" e che si distingue dall'impersonale usato per indicare l'azione del governo. Scelta giusta, perché riflette la posizione del PD: appoggia un governo di cui non fa parte. Se c'è ambiguità, non è dunque nel gioco noi-impersonale ma nella politica del PD.

Il gran disastro avviene con Niente giochini. Qui infatti, l'uso della persona è ambiguo perché non si capisce a chi la persona si riferisce. Vediamo.

1.    E' evidente che la riforma della legge elettorale si inserisce in un quadro più' ampio di riforma degli assetti istituzionali.

Una cosa evidente, deve esserlo per tutti: per chi parla, per chi ascolta e anche per gli altri. Tutti. Infatti:

2.    Su questo siamo tutti d'accordo.

Bisogna notare però che ora c'è un 'noi'. Il 'noi' ha due valori: inclusivo di chi ascolta (es. facciamo una pausa), esclusivo di chi ascolta (noi vi diciamo che). Che valore ha? Chi legge lo raccorda con il tutti implicito in "È evidente", che riguarda appunto tutti. Dunque chi legge si sente incluso. Si sente incluso tra coloro, cioè tutti, che concordano sull'evidenza.

Se a quel lettore è venuto qualche sospetto, è stato bravo. Infatti, questo 'noi', che all'indietro (anaforicamente) si riferisce a tutti, in realtà anticipa (cataforicamente) un uso del noi esclusivo (noi = i parlamentari):

3.    E lavoreremo alla Camera e al Senato, con i presidenti dei due rami del Parlamento per trovare il modo di affrontare una riformadelle istituzioni complessiva.

A questo punto, risalendo a "È evidente che la riforma...", è lecito sospettare che l'evidenza vale per questi ultimi 'noi', cioè i parlamentari. Dunque, è evidente a loro, non a noi che leggiamo.

Infatti, a pensarci bene, non è poi così evidente che la riforma della legge elettorale si debba inserire "in un quadro più' ampio di riforma degli assetti istituzionali". Non è evidente nemmeno che cosa siano questi "assetti istituzionali". La Finocchiaro, con un giochino di giustapposizioni, riduce poi il campo al "sistema parlamentare preciso, bicamerale o meno, con il giusto numero di parlamentari, con gli adeguati regolamenti parlamentari, e via dicendo". E via dicendo, tanto è evidente.

Il pasticcio si impasticcia di brutto più avanti:

4.    Quando il Porcellum fu votato non ci si preoccupo' di tutto il resto.  Siamo i primi a sapere che e' necessario agire con equilibrio e rispetto del sistema, ma tutti i partiti oggi dicono che la legge elettorale va cambiata. In Parlamento ora le forze politiche dovranno dimostrare la loro sincerita'.  Non possiamo permetterci più' ritardi e rinvii, nemmeno in nome di una pur giusta esigenza di riformare tutto il sistema. Di fronte all'opinione pubblica non e' più' tempo di giochini.

"Fu votato": passivo. Significa che il PD non era in aula. Infatti, per protesta, l'opposizione non partecipò al voto.

"Non ci si preoccupò": chi non si preoccupò? Perché non "non si preoccuparono" coloro che lo votarono? Perché questo impersonale che potrebbe comprendere anche il PD?

"Siamo i primi a sapere": noi parlamentari del PD. Chiaro. Ma che relazione ha con il precedente impersonale?

"Ma tutti i partiti oggi dicono": perché "ma"? Forse che l'essere tutti d'accordo con l'evidenza nasconde che il PD è stato il primo a capirla?

"La forze politiche dovranno dimostrare la loro sincerità": il PD è una delle forze politiche, dunque è incluso. Dunque, la Finocchiaro non è sicura che il PD saprà dimostrare la sua sincerità. Altrimenti avrebbe detto: "Le altre forze politiche dovranno dimostrare".

"Non possiamo permetterci": di nuovo il 'noi'. Ma chi? Noi parlamentari o noi parlamentari del PD? Noi parlamentari, perché sono i parlamentari ad avere la responsabilità di evitare "ritardi e rinvii".

Dunque, è a nome Parlamento, non del PD, che la Finocchiaro conclude: "Di fronte all'opinione pubblica non e' più' tempo di giochini".

"Di fronte all'opinione pubblica": opinione pubblica? Esiste forse l'opinione pubblica? Nemmeno i giornalisti osano più riferirsene, avendo finalmente capito che a) quasi nessuno li legge; b) esistono molte opinioni e molti pubblici. Perché dunque la Finocchiaro si preoccupa dell'opinione pubblica? Non dovrebbe piuttosto preoccuparsi del suo elettorato e di farlo crescere? Sì, se parlasse a nome del PD. Ma parla a nome di tutti i parlamentari, cioè alla classe politica, che... l'opinione pubblica chiama la casta.

Conclusioni
Chi avvia una discussione è responsabile di quel che accade nella discussione? Sì e no.
Certamente non è responsabile della buona educazione dei partecipanti, dei loro eccessi (per esempio, di contenuti che possono violare qualche legge, per esempio perché diffamano qualcuno). Certamente, soprattutto on line, non può impedire che qualcuno faccia la pipì fuori del vasino, o anche la cacca. Certamente non è responsabile del modo in cui i partecipanti usano la lingua italiana.

Però, se chi avvia una discussione non chiude certe porte, è responsabile di molte cose che succedono e che, se quelle porte fossero state chiuse, molti messaggi non sarebbero arrivati, oppure, se fossero arrivati, sarebbero stati stigmatizzati, primi tra tutti dagli altri partecipanti.

I post di Anna Finocchiaro non sono dialettici e comunicativi, perché non presentano opinioni ma verità, dati di fatto. Per come sono scritti, mostrano che Anna Finocchiaro non intende discutere, intende essere creduta, approvata e – aiutami a dire 'obbedita' – obbedita. Non ci riesce, ovviamente. Per esempio, nel forum "Dimissioni in bianco: sono ancora una nostra battaglia. Aggira art.18, che per noi non è in discussione, né discutibile", i commenti che discutono l'art. 18, che non è in discussione e non è discutibile, sono 10 su 33.

Oltraggiata così platealmente, questa autorità viene negata anche dalle altre modalità della scrittura di Anna Finocchiaro, una scrittura in più punti oscura, ambigua, contraddittoria e dunque una comunicazione che può e viene di fatto percepita persino come ipocrita. In particolare, come una ipocrita difesa del PD, che la Finocchiaro non riesce a distinguere con chiarezza dal governo (e passi), ma nemmeno dagli altri partiti e, che è ancora peggio, e dunque non riesce a distinguire il PD e nemmeno se stessa da quella che i partecipanti considerano – aiutami a dirlo – la casta.

Non c'è dunque da stupirsi di quel nulla di buono che è successo in questi tre forum: quasi tutti i partecipanti, e certamente Anna Finocchiaro, hanno interpretato l'opportunità offerta da Facebook in senso egotistico: uno spazio dove dire, dove parlare di sé, indifferenti agli altri, ognuno dritto, ostinatamente dritto per la propria strada. Uno spazio da frequentare per quel tanto che basta a digitare il proprio messaggio, a lasciare la firma e il cuore trafitto come su un affresco, e poi via, verso una nuova avventura, un nuovo forum, una nuova possibilità di dire la propria verità, una verità che non interessa a nessuno, perché per primo chi la dice non è interessato a nessun'altra verità tranne che a alla propria, di cui si sente Verbo o Apostolo. Ma questo, temo, è il cosiddetto popolo del web. Non necessariamente o esclusivamente il popolo di Anna Finocchiaro.
Aiutami a dirlo: popolo.

***

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